Vivian Maier: fake o verità?

Bravo Fontcuberta!

Che la fotografia non sia di per sé un documento, o perlomeno che non sia soltanto né principalmente un documento, lo sappiamo, ma che l’intera opera e persino la vita di una fotografa tra le più “virali” di questi ultimi anni sia un falso riusciamo a crederlo? Questo parrebbe essere Vivian Maier, un falso, un’opera realizzata dall’artista di Barcellona Joan Fontcuberta, con qualche aiuto.

Il famoso – presunto – autoritratto davanti alla vetrina di Vivian Maier.

Il fotografo catalano, anche se definirlo fotografo è riduttivo, è uno dei maggiori autori oggi impegnati a sfatare il mito dell’oggettività nei media e a riflettere sull’entità della manipolazione che subisce l’informazione (non solo in senso giornalistico) prima di raggiungerci, a partire dall’immagine. Fontcuberta è famoso, tra le altre cose, per l’opera Sputnik, la creazione dal nulla della storia e del personaggio di un astronauta russo, con tanto di reperti fotografici e cimeli “spaziali” creati ad hoc, morto misteriosamente in orbita e per questo condannato all’oblio per opera del Politburo, ma “riscoperto” dal barcellonese nelle vesti di giornalista investigativo.

Un’immagine dal progetto “Sputnik” di Joan Fontcuberta.

Nella conferenza svoltasi a Bologna nel 2017 che si può vedere nel video, Fontcuberta parla di alcune delle sue campagne artistiche e per l’appunto si fregia della paternità della creazione della figura di Vivian Maier, che, per chi non la conoscesse, è la tata-fotografa statunitense nata (o no) nel 1926 e morta nel 2009, la cui opera sarebbe rimasta inedita fino al fortuito ritrovamento di migliaia di negativi nel 2007 da parte di un operatore immobiliare. In effetti il copione di Sputnik pare ripetersi. Fontcuberta racconta di come abbia raccolto una serie di immagini d’epoca anonime, casuali, le abbia scelte e vi abbia costruito attorno tutta la narrazione che sappiamo, beffandosi, oltre che del grande pubblico, di tantissimi critici e musei. Fosse vera la versione del nostro artista, sarebbe un’impresa colossale, ma anche se non lo è, diciamo altrettanto un «bravo» a Joan Fontcuberta, perché veramente ci sta facendo dubitare.

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